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CALCOLI ALLA COLECISTI: COSA SONO E COME ALIMENTARSI

La colecisti è un serbatoio di bile
Ci sono 2 tipi fondamentali di calcoli: calcoli di colesterolo e calcoli pigmentati.
I calcoli di colesterolo rappresentano circa il 70% dei casi dei Paesi Occidentali. La nascita è dovuta a più di una causa e la formazione avviene in 3 stadi:

  • saturazione del colesterolo,
  • nucleazione e
  • formazione dei calcoli.

I calcoli pigmentati invece hanno una matrice rappresentata da bilirubina non coniugata che si combina e precipita con il calcio per formare bilirubinati di calcio. Sono distinti in bruni, associati di solito ad infezioni e di riscontro soprattutto in Asia, e neri, non associati ad infezioni biliare (di comune riscontro nei pazienti con malattie del sangue o cirrotici e presenti solo nella colecisti).

La formazione di calcoli nella colecisti dipende da una alterata composizione dei grassi nella bile, cioè da un’eccessiva quantità di colesterolo rispetto ai fosfolipidi e agli acidi biliari, che lo conservano normalmente in soluzione.

In Italia la colelitiasi colpisce il 10-15% della popolazione adulta: si registrano 400-600 nuovi casi ogni 100000 e circa 200 persone ogni 100000 sono sottoposte  all’asportazione della colecisti. Si stima che nel nostro paese circa il 10% degli uomini e il 20% delle donne abbia i calcoli alla colecisti o sia stato colecistectomizzato; a soffrirne dunque sono soprattutto le donne.

Pazienti che soffrono o hanno sofferto di calcolosi della colecisti anche a distanza di anni possono in alcuni casi presentare casi di pancreatite. Quindi se il paziente anche dopo l’intervento di colecistectomia continua a soffrire di dolori addominali, coliche e cattiva digestione, deve essere valutato più attentamente per un aumentato rischio di pancreatite cronica.

Per quanto riguarda il regime alimentare dopo l’intervento di colecistectomia non esiste una dieta specifica, il paziente può riprendere ad alimentarsi liberamente mantenendo una alimentazione sana; facendo attenzione soprattutto all’assunzione di alimenti ricchi di grassi o cucinati con eccessiva quantità di grassi o con utilizzo di aumentate quantità di grassi saturi.   

Rimane comunque il fatto che la calcolosi colecistica è quasi sempre legata ad una problematica iniziale di tipo nutrizionale, quindi è importante analizzare quali possono essere le cause della formazione dei calcoli.
I grassi non vanno eliminati completamente ma solo ridotti, il paziente va aiutato ad individuare eventuali intolleranza individuali ad alcuni alimenti e quindi ad eliminarli dalla dieta. Vanno controllati i valori di colesterolemia e trigliceridemia. Frequentemente la calcolosi della colecisti si associa ad obesità, diabete, dislipidemia ( ipertrigliceridemia e/o ipercolesteromia): in questo casi è utile l’intervento di uno specialista dietologo che imposti uno schema di dieta specifico.

  ROSALBA GALLETTI

  • Dirigente Medico SC Dietetica e Nutrizione Clinica
  • Responsabile Nutrizione Enterale Domiciliare Ospedale S.Giovanni Battista di Torino
  • Tel. 011/ 6336491

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